Da quest’anno i padri godranno di due giorni in più di congedo obbligatorio. Come previsto dalla legge di bilancio per il 2020, i lavoratori padri dipendenti avranno a disposizione sette giorni di paternità per accudire i propri figli nati o adottati nel corso dell’anno. Per usufruire del congedo, il padre deve comunicare almeno 15 giorni prima al datore di lavoro i giorni in cui intende fruirne. In caso di fruizione del periodo in concomitanza con la nascita del bambino, vale la data presunta di parto comunicata dal medico specialista. Il datore di lavoro comunicherà poi all’Inps le giornate di congedo fruite, attraverso i canali telematici messi a disposizione dall’Istituto medesimo. Devono, invece, presentare domanda direttamente all’Inps quei lavoratori per i quali provvede l’Istituto al pagamento dell’indennità di maternità. Si tratta in particolare dei lavoratori agricoli, i lavoratori stagionali, i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari, i lavoratori disoccupati e sospesi dal lavoro che non usufruiscono del trattamento cassa integrazione guadagni nonché i lavoratori dello spettacolo saltuari o con contratto a termine.
Il provvedimento recepito estende il diritto al congedo anche ai dipendenti statali prevedendo per l’intero anno un impegno di spesa massima di 60 milioni di euro. Questo anche per armonizzare la situazione dei lavoratori del pubblico impiego con quella dei dipendenti del settore privato. Infatti, questi dall’anno in corso godono di 5 giorni di congedo, che possono arrivare a 6 in caso di sostituzione della madre.