Al via l’obbligo di fatturazione elettronica tra privati. Il meccanismo, che passa esclusivamente da software e può essere utilizzato tramite pc, tablet o smartphone, è entrato in vigore ufficialmente alla mezzanotte del 31 dicembre per tutti i detentori di partita Iva, esclusi imprese e lavoratori autonomi che operano a regime agevolato o forfettario. L’obbligo c’era già per i lavori svolti con la Pubblica amministrazione. I titolari di partita Iva residenti in Italia possono adesso emettere soltanto fatture elettroniche mentre i destinatari, inclusi i consumatori, devono attrezzarsi per il nuovo formato digitale. Dunque, l’obbligo riguarda sia il caso di un rapporto tra due titolari di partita Iva (il cosiddetto ‘b2b’) sia quello di un operatore commerciale con partita Iva e un cliente finale (‘b2c’). L’Agenzia delle Entrate ha deciso per un regime transitorio che riguarderà i due semestri del 2019. Mentre per i primi sei mesi del nuovo anno le sanzioni saranno ridotte a un quinto per le fatture emesse in ritardo rispetto al termine di liquidazione dell’Iva. La fattura elettronica, sia emessa sia ricevuta, deve essere conservata per almeno 10 anni in formato digitale. La fattura elettronica viene trasmessa al cliente con il Sistema di interscambio (Sdi), una sorta di “postino pubblico elettronico”. Le fatture elettroniche sono prodotte e trasmesse soltanto in formato Xml (Extensible markup language) con un programma apposito, e devono riportare tutti i dati che erano precedentemente inseriti nelle normali fatture cartacee, con l’aggiunta dell’indirizzo telematico del cliente a cui inviare la fattura. L’Agenzia delle Entrate è pronta a controllare fino a 3 miliardi di fatture nel 2019 attraverso i mezzi messi a disposizione dalle nuove tecnologie. Il Fisco mette inoltre a disposizione di aziende, professionisti e artigiani tre strumenti gratuiti nella sezione ‘Fatture e corrispettivi’ del suo sito per procedere all’operazione. Gli strumenti consistono in una procedura via web, oppure in una app gratuita (‘FatturAE’, disponibile per Android e iOs), infine in un software che si installa nel computer prima dell’uso. Per non emettere e spedire le fatture in prima persona, è ancora possibile delegare un intermediario. Info presso le sedi Caf FAPI.
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