A dicembre le imprese attiveranno 320 mila nuovi contratti di lavoro, con in aumento di 64mila unità rispetto a dicembre 2019. Le filiere del turismo e del commercio faranno la parte del leone con oltre un terzo della richiesta di personale e un aumento di 14mila di entrate rispetto al dicembre 2017. E’ quanto emerge dai programmi occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi, monitorate dal Sistema informativo Excelsior, che evidenziano la difficoltà di reperimento di personale specializzato, difficoltà che si colloca al 28% delle entrate previste, 6 punti percentuali in più rispetto a dicembre 2017. La maggior parte dei contratti saranno a tempo determinato (49%), mentre quelli a tempo indeterminato si fermano al 21%. Sono anche previste altre tipologie di contratti: i nuovi contratti di apprendistato saranno il 5%, quelli in somministrazione (12%), contratti di collaborazione non dipendente (9%) e altre forme di lavoro dipendente (4%). Da notare che al Sud e nelle Isole la percentuale dei lavori a tempo indeterminato è più alta della media (25%), e anche al Centro la percentuale è al 24%, mentre nel Nord Est domina il precariato con appena un 17% di contratti a tempo indeterminato. Altro dato interessante è che a fronte di un aumento dei nuovi contratti (64.000) il numero delle imprese che prevedono nuovi ingressi è invece stabile.    Complessivamente, i contratti previsti entro febbraio 2019 si attesteranno a circa 1,1 milioni.

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