Accordo raggiunto nel governo sul decreto fiscale collegato alla manovra. Dopo le critiche sollevate sull’estinzione dei reati penali e dello scudo per i capitali all’estero collegati al provvedimento della cosiddetta “Pace fiscale”, è stato cancellato il tetto “per singola imposta” che poteva moltiplicare le cifre “sanabili”. Novità anche per le cartelle di Equitalia: sarà ampliato lo sconto anche sulle imposte dovute anche a chi ha una cartella non pagata e non solo per chi integra la sua dichiarazione dei redditi. Ampliata la tipologia di debiti “rottamabili” – Il decreto, che andrà lunedì alla bollinatura per essere poi inviato ufficialmente al Quirinale, conterrà intanto la “rottamazione ter”, con tempi più lunghi per le rate (fino a 5 anni) e una tipologia ampliata di debiti che si possono rottamare, la cancellazione delle mini-cartelle più vecchie nel magazzino dell’ex Equitalia, quelle tra il 2000 e il 2010 entro i mille euro, ma anche il condono al 20%. Resta la possibilità “per chi ha già fatto la dichiarazione dei redditi”, di fare una “dichiarazione integrativa speciale” che consentirà di dichiarare fino al 30% in più di quanto già comunicato al Fisco, con un tetto massimo complessivo di 100mila euro di imponibile per anno d’imposta (quindi teoricamente fino a 500mila euro in 5 anni). Si potranno quindi sanare Irpef, Irap, ritenute e contributi con lo sconto, pagando il 20% anziché le relative aliquote (per l’Irpef, ad esempio, fino al 43%), mentre per l’Iva si dovrà calcolare l’aliquota media o comunque il 22%.

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